FONDAZIONE ITALIA®
 
PRIMA PAGINA INDICE
 
I capolavori di Raffaello in una grande mostra a Roma, alla Galleria Borghese

  La mostra  resta aperta fino al 27 agosto 2006

La mostra monografica si intitola «Raffaello. Da Firenze a Roma» del grande pittore di Urbino,Dal 19 maggio al 27 agosto (tutti i giorni, escluso lunedì, dalle ore 9 alle 19) la Galleria Borghese esporrà oltre cinquanta opere del grande artista realizzate tra 1505 e 1508.

«Raffaello. Da Firenze a Roma» inaugura il ciclo delle 10 mostre monografiche ideato da Claudio Strinati, soprintendente al Polo museale romano, organizzato da Mondomostre e curato da Anna Coliva, direttrice della Galleria Borghese. «La mostra nasce per due motivi fondamentali - ha spiegato Claudio Strinati , presentando oggi l'esposizione presso la Galleria Borghese - da una parte, essendo stata la Galleria Borghese sede di numerose opere di Raffaello ormai disperse in vari musei, c'è stata la volontà di riunire, almeno temporaneamente, quelle opere, anche se alcune sono ormai inamovibili o conservate in musei che non prestano per statuto. Dall'altra, c'è la presenza della 'Deposizione' alla galleria, opera fondamentale ed eccellente di Raffaello».

Le opere di Raffaello e degli artisti coevi, esposti per permettere un interessante confronto comprendono i ritratti (tra cui la «Fornarina» e il «Ritratto di dama con liocorno»), quella incentrata sull'unico quadro profano di Raffaello (il «Sogno del cavaliere») e quella sul tema della Madonna con bambino che il pittore declinò in tutti i modi possibili (tra cui la «Madonna Aldobrandini», la «Madonna Piccolini» e la «Madonna dei candelabri»).

La mostra si conclude con una sala interamente riservata alla «Deposizione», per la prima volta ricomposta in tutte le sue parti (cimasa, predella e fregio) ed esposta con la serie completa di studi e disegni preparatori a documentare ogni passaggio relativo alla realizzazione del capolavoro.

Raffaello Sanzio , uno dei più grandi pittori dell’epoca. Morì a soli trentasette anni durante il Venerdì santo del 1520. La citta' di Roma volle seppellirlo al Pantheon. Raffaello fu considerato dai suoi conterranei un mito vivente, figura esemplare di quell’ideale rinascimentale di ascendenza classica per cui alla bellezza fisica corrisponde la virtù interiore. Racconta il Vasari che il papa era in procinto di nominarlo cardinale.

Nei primissimi anni della sua carriera l'artista subi' l'influenza del padre Giovanni, ottimo pittore di Urbino, del Perugino e del Pinturicchio. Perugino era il caposcuola di una fiorente bottega a Perugia, in cui il giovane Raffaello lavorò sicuramente negli ultimi anni del Quattrocento. Pinturicchio anch’egli collaboratore del Perugino, era già un pittore molto affermato, anche se aveva rielaborato lo stile del Perugino. In mostra figurano anche alcune opere dei due pittori: del Perugino, tra le altre, il ritratto di Francesco delle Opere degli Uffizi e l’Apollo e Dafni del Louvre, mentre del Pinturicchio la Madonna del Fitzwilliam Museum di Cambridge.

19 maggio 2006