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Ricordo di Davide Morlicchio a dieci anni dalla sua scomparsa.

La voce

 Ero sul punto in cui son chiusi ancora

gli occhi, ma la memoria a noi ritorna,

quando una voce mi chiamò nel sonno.

Voce di spazio; e pur parea venire

da una bocca vicina alla mia bocca

e mover l’aria presso il mio respiro.

Diceva: -Ada Ada-, soltanto, in due

note d’irresistibile dolcezza.

Oh, non del mondo. Oh, non v’è più nessuno

che mi chiami, nel mondo. Una celeste

serenità rideva in quella voce

così mutata di quand’era in terra

a parlarmi d’amore. E nel mio sonno

io non la riconobbi; e non risposi.

 

Ma tornerà. Venuta era per dirmi

(più vi ripenso e più io credo, in cuore)

che l’ora viene: ch’io sia pronta; e nulla

porti con me, fuor che l’ardore antico.

Io sono pronta. E sol per la certezza

di risentir da quella voce il mio

nome, or vivo; e seguirla. E il corpo resti,

che tanto pianse; e lo raccolga l’alba.

 Ada Negri