| «Mai 
              come oggi – dice Scaparro – questo 
              spettacolo e questo testo mi sembrano così attuali. In un 
              mondo dove i fondamentalismi e l’ignoranza seminano morte 
              e distruzione, le parole di Adriano assumono un significato profondo, 
              indicandoci, forse, uno spiraglio di speranza: “Non tutti 
              i nostri libri periranno; si restaureranno le nostre statue infrante; 
              altre cupole, altri frontoni sorgeranno dai nostri frontoni, dalle 
              nostre cupole”».E anche per Albertazzi, Adriano è una figura sempre nuova, 
              «perché – spiega – il mio incontro con 
              lui è un “incontro molecolare”: Adriano cambia 
              sempre, come cambia il mio sistema cellulare».
 Al Teatro Strehler, su una scena nuda, in cui si scorgono solamente 
              frammenti di colonne, Adriano, dichiara Albertazzi, «ha il 
              carattere di un’apparizione, in un luogo relativamente ospitale, 
              come un palcoscenico, di un personaggio storico, spogliato dai connotati 
              storicistici. Certi momenti, come quelli del finale che riguardano 
              più da vicino la morte di Antinoo, risultano addirittura 
              più espressivi che all’aperto. Una sfida vinta.»
 Ad animare la scena, la danza di Fabio Correnti nel 
              ruolo di Antinoo.
 "Adriano 
              nel tempo è cambiato come sono cambiato io" ha affermato 
              Albertazzi, spiegando che a seguito di un intervento chirurgico 
              il suo passo non è più quello di una volta "ma 
              è perfettamente Adriano. L'imperatore a un certo punto dice 
              'ho 60 anni', io ne ho qualcuno di più e mi verrebbe da dire 
              la mia vera età, ma - ha detto, parlando ancora della sua 
              simbiosi con l'imperatore protagonista del romanzo della Yourcenar 
              - forse anch'io non supererò realmente i 60 anni finchè 
              reciterò Adriano".  Tanto 
              era perfetto l'Adriano a Villa Adriana che sembra difficile portarlo 
              al chiuso dello Strehler, su una scena nuda, in cui si scorgono 
              solamente frammenti di colonne. Ma qui, ha detta ncora Albertazzi, 
              "Adriano ha il carattere di un'apparizione, in un luogo relativamente 
              ospitale, come un palcoscenico, di un personaggio storico, spogliato 
              dai connotati storicistici. Certi momenti, come quelli del finale 
              che riguardano più da vicino la morte di Antinoo, risultano 
              addirittura più espressivi che all'aperto. Una sfida vinta". |