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ADDIO AL CAPITANO DELLA INDUSTRIA ITALIA

IL MONDO GLI RENDE OMAGGIO

 

La Fondazione Italia nel Mondo esprime profondo cordoglio alla famiglia Agnelli e al Presidente Umberto Agnelli, autorevole componente del Comitato d'Onore del Premio Italia nel Mondo

Carlo Azeglio Ciampi,Presidente della Repubblica:

''La scomparsa del senatore a vita Giovanni Agnelli lascia un grande vuoto nella scena italiana'', afferma Ciampi in un messaggio inviato, insieme alla signora Franca, alla moglie del presidente onorario della Fiat, Marella, ed alla figlia Margherita. ''Egli - si legge nel messaggio - è stato per oltre mezzo secolo uno dei protagonisti della storia del nostro Paese, esprimendo in ogni momento critico valori fondamentali del carattere e dell'identità nazionale"

 

Silvio Berlusconi,Presidente del Consiglio:

"Un protagonista regale della scena mondiale.L'ho ammirato. Un maestro di stile ed un campione dell'imprenditoria italiana".

'L'Italia  perde con lui una personalità piena di fascino e di curiosità, devota a una secolare missione familiare e industriale. Il suo mondo era diverso da quello in cui sono cresciute la nuova imprenditoria e la nuova politica italiana, ma il presidente d' onore della Fiat è tra coloro che hanno saputo accettare i cambiamenti e le curve della storia con intelligenza e con proverbiale fair play. L'ho ammirato, e rimpiango anche personalmente l'amico e l'uomo non comune, una testimonianza preziosa e insostituibile della versatilità, del gusto di vivere, della curiosità degli italiani''.

Berlusconi ricorda alcuni episodi della sua amicizia con Agnelli. "Con il suo elicottero - racconta - scendeva ad Arcore ed abbiamo passato molte mattinate insieme, passeggiando. Era un uomo veramente aperto e curioso di tutto, anche per quanto riguarda l'attività di governo. Ho avuto con lui un rapporto di lunga data: la prima occasione fu un invito a casa sua che mi fece, curioso di conoscermi, perché gli avevano parlato di me e, quindi, voleva incontrare questo giovane imprenditore 'rampante' che non aveva ancora conosciuto. Poi andai da lui diverse volte. Purtroppo possedevo una lussuosa Mercedes e presi una Fiat".

"Agnelli - continua Berlusconi - fu tra i primi a conoscere il mio progetto di scendere in campo. Andai a Saint Moritz a raccontarglielo. Ci furono voci maligne secondo cui Agnelli avrebbe detto: 'Se perde, perde lui. Se vince, vinciamo tutti'. L'Avvocato poi disse di non avere mai pronunciato quella frase ed io sono sicuro che è così. Perdiamo un grande personaggio ed io perdo un amico ed un consigliere. In una situazione recente non si tirò indietro per sostenere una nostra posizione in politica estera".

 

Marcello Pera,Presidente del Senato:

''Una perdita personale.Io credo che possa essere considerato un grande statista perché aveva una visione non solo economica, ma generale del Paese che ha rappresentato con grande autorevolezza in tutto il mondo.
 Ricordo con piacere alcune sue telefonate di solidarietà nei momenti difficili che ci sono stati negli ultimi tempi al Senato. Era un punto di riferimento anche per me. Considero la sua morte una perdita personale''. ''Ricorderò sempre la sua sobrietà e il suo stile che ho sempre particolarmente apprezzato e che ha rappresentato un elemento di affinità tra noi due''.

 

Pier Ferdinando Casini, Presidente della Camera:

«Proprio qui, fuori dall'Italia ( Casini era in Spagna ndr), si avverte quanto forte sia stata la proiezione e l'immagine di Giovanni Agnelli come simbolo dell'Italia nel mondo. Sono affettuosamente vicino ai familiari, ai lavoratori della Fiat e alla città di Torino che da oggi si sentono certamente più soli. Agnelli è stato un uomo straordinario e la parabola della sua vita si intreccia con le pagine belle e anche con quelle tristi della storia d'Italia."

 

Romano Prodi,presidente della Commissione Europa:

 ''Ho appreso la notizia con grande dolore.  Agnelli non è stato solo il rappresentante più conosciuto dell' Italia industriale, ma ha accompagnato tutto il cambiamento del nostro Paese, con la sua presenza ma anche con le sue parole di stimolo, di etica. E sempre con l' idea di legare l' Italia alla parte più progredita del mondo, cioé all' Europa, agli Stati Uniti. Sempre attento a non lasciare l' Italia da sola''.

 

Giogio Benvenuto,ex segretario generale della Uil e capogruppo dei Ds in commissione Finanze alla Camera:

 "Per decenni Gianni Agnelli è stato considerato l'alfiere del capitalismo di casa nostra, il padrone per eccellenza. Invece nessuno come lui ha cambiato profondamente il nostro capitalismo. Con Agnelli l'impresa italiana si è aperta al mondo"

 

Pier Luigi Castagnetti,capogruppo della Margherita alla Camera:

''è scomparso l'imprenditore che con il suo carisma personale rappresentava non solo la sua azienda ma una Italia, una certa Italia che credeva nel suo  popolo, nelle sue risorse, nella sua storia, in una certa etica democratica  e costituzionale''.

 

Tiziano Treu, ex ministro del lavoro:

''Viene meno una figura di prestigio internazionale.Giovanni Agnelli ha dato un contributo notevole alle innovazioni economiche con grande sensibilità sociale. Purtroppo la sua scomparsa avviene in un momento particolarmente grave per la sua Fiat''.

 

Massimo d'Alema, Presidente dei DS:

" Uno dei protagonisti dell'Italia repubblicana, un grande uomo d'impresa che ha saputo interpretare con equilibrio e saggezza il suo ruolo, tanto sul piano professionale che su quello politico e civile.  E' stato per decenni un interlocutore prezioso anche per quelle forze del mondo del lavoro e del riformismo che pure hanno vissuto i passaggi più delicati della vicenda industriale della Fiat da una frontiera opposta, anche se mai nemica, alla proprietà. Di quell'azienda che intreccia, forse in modo inscindibile, il proprio destino dal suo nome e della sua storia personale. Coltivo la speranza  che i suoi collaboratori ed eredi, in un momento così delicato per le sorti dell'azienda alla quale egli ha dedicato l'energia di una vita, avranno l'intelligenza e la capacità di rilanciare un'impresa che tanto rappresenta per la storia e per il futuro del nostro Paese''.

 

Maurizio Gasparri, ministro delle Comunicazioni:

"Con Gianni Agnelli scompare non solo un protagonista della vita italiana, ma un uomo che ha saputo promuovere e difendere in tutto il mondo uno stile industriale ed un cultura"

 

Lucio Stanca,ministro per l'Innovazione e le tecnologie:

Con la scomparsa di Gianni Agnelli  l'Italia perde l'imprenditore più conosciuto all'estero e il massimo rappresentante dell'industria nazionale. E' una grave e dolorosa perdita per l'intero paese, soprattutto in questo particolare momento di difficoltà della Fiat''.

 

Antonio Marzano,ministro delle Attività Produttive:

''Esprimo il più profondo dolore per la scomparsa dell'avvocato Gianni Agnelli. Lo faccio non solo come ministro delle Attività Produttive ma come cittadino. Sono consapevole del contributo che Gianni Agnelli ha dato alla affermazione economica del nostro Paese e alla sua immagine nel mondo.  Esprimo il mio cordoglio a tutta la famiglia e a tutta Torino.  Ricorderò tutto ciò con l'ammirazione che si deve non solo alla sua visione di imprenditore ma anche alla sua capacità di prevenire gli sviluppi della storia con la sua iniziativa di installare una fabbrica nell'ex Unione Sovietica''.

 

Luca Cordero di Montezemolo:

"La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nella mia vita. Da oltre 35 anni, la sua amicizia e il suo affetto sono stati per me un punto di riferimento insostituibile. Non dimenticando mai quanto mi sia stato vicino nei momenti più difficili, con grande riconoscenza dedico a lui i successi della Ferrari ben conoscendo la parte fondamentale che ha avuto".

 

.Sergio Chiamparino,sindaco di Torino:

 «Nel fatto che l'Avvocato scompaia proprio nella mattina in cui si riunirà l'accomandita Giovanni Agnelli per decidere un impegno diretto del dottor Umberto Agnelli alla presidenza del gruppo Fiat, vedo un segno del rapporto inestricabile tra l'uomo e l'azienda, tra l'uomo e la città. Con Agnelli, scompare una figura che ha avuto un valore simbolico forte per la nostra città, nel bene e nel male, negli alti e bassi della vita»

 

Norberto Bobbio:

 «Piango un vero, grande gentiluomo. Era una persona signorile, non solo perchè si chiamava Agnelli. Aveva un modo di fare da vero signore. Oltre a rappresentare un punto di riferimento per Torino e l'Italia, il senatore Agnelli è stato maestro di stile,nella vita pubblica come in quella privata. Ed io stesso ho avuto modo di apprezzarlo sotto questo aspetto».

 

Vittorio Emanuele di Savoia:

 «Oggi ho perso un amico di lunghissima data, un'amicizia iniziato quando avevo solo 14 anni. Agnelli lascia una grande eredità: un grande imprenditore, un grande editore, un grande sportivo, un grande uomo che ha saputo rappresentare un'Italia alla pari nel mondo, un'Italia seria, riservata, raffinata, competitiva e creativa. L'Avvocato sarebbe stato in grado di »risanare la Fiat se avesse avuto la forza e il tempo».

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