FONDAZIONE ITALIA®
prima pagina                                         indice

Le spie del regime

di Mauro Canali

Edizione il Mulino

Pagine  872

Prezzo Euro  40,00 

 
Mauro Canali lavora da tempo al tema scottante degli apparati informativi e repressivi del regime fascista: a partire dallo studio su Cesare Rossi, animatore della Ceka, proseguendo con i retroscena del delitto Matteotti, per arrivare al discusso caso di Ignazio Silone e del suo ruolo di informatore. Ora ha portato a termine un’opera complessiva che, raccogliendo il frutto di molti anni di lavoro e rendendo pubblica una approfondita conoscenza della documentazione archivistica (in larga parte ancora ignota agli studiosi), fotografa nei dettagli la rete informativa stesa dal regime fascista per controllare e neutralizzare l’opposizione e il dissenso, in Italia come all’estero. Canali segue l’evoluzione dei vari organismi di polizia (la Polizia politica, l’Ovra) e ne descrive il funzionamento, rintracciando zona per zona, città per città, l’esercito di fiduciari e informatori, dei quali vengono ricostruite identità e attività e, in una corposa appendice, elencati i nomi. Da un consimile viaggio nei sotterranei del regime, il fascismo si rivela per quello che fu: un gigantesco, efficiente, occhiuto e corruttore stato di polizia.
Tra le testimonianze raccolte da Mauro Canali, una riguarda l’attività di delatore di Manlio Calindri, attore e fratello del più noto Ernesto. Prolifico nella sua attività delatoria, fu particolarmente velenoso come controllore di Eduardo e Peppino De Filippo. Ecco quanto riferì il 25 dicembre 1943 alla Polpol: «Da molto tempo sorvegliavo i fratelli De Filippo, i quali erano ritenuti sovversivi e irriducibili antifascisti. Feci alcune constatazioni che comprovavano la veridicità dei sospetti. Io posso ancora confermare che i due fratelli De Filippo - e altri egregi come Gino Cervi, Filippo Scelzo, Antonio Centa, Carlo Campanini, possono confermarlo - svolgono continuamente attività e propaganda antifascista. (...) La notte del 25 luglio i due De Filippo, e tutta Roma può confermarlo, fecero pazzie proprio da manicomio. Assoldarono i primi facinorosi che trovarono e con essi percorsero le strade di Roma strepitando e rovinando tutto quello che poteva ricordare il fascismo. Invitarono poi a casa loro a gozzovigliare i più delinquenti di questi operai inneggiando alla morte di Mussolini e alla vittoria della Russia».

Mauro Canali professore ordinario di Storia contemporanea nell’Università di Camerino, ha pubblicato «Il dissidentismo fascista» (Bonacci, 1983), «L’informatore. Silone, i comunisti, la polizia» (con D. Biocca, Luni, 2000); con il Mulino: «Cesare Rossi. Da rivoluzionario a eminenza grigia del fascismo» (1991) e «Il delitto Matteotti» (1997; nuova ed. 2004).