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Asteroide minaccia la Terra: sollecitazioni sull'Onu per promuovere un progetto di difesa del nostro pianeta da impatti cosmici, diretto dagli astronauti della Nasa.
 

L'asteroide Apophis, potrebbe colpire la Terra il 13 aprile 2036, è l'ipotesi formulata dagli scienzati. Del pericolo prossimo futuro, sono state investite le Nazioni Unite, per assumere il coordinamento di una missione spaziale internazionale per prevenire e deviare il pericolo di una collisione con l'asteroide Apophis, scoperto nel 2004. Quello che preoccupa gli scienziati è che Apophis con un orbita conosciuta con relativa approssimazione ompie un giro completo attorno al Sole ogni 323 giorni, incrociando pericolosamente l’orbita della Terra due volte l’anno, con una serie di "incontri ravvicinati" che potrebbero farlo precipitare sulla terra proprio per la forza di attrazione terrestre, un evento catastrofico che solleverebbe polveri e gas fino alla stratosfera, oscurando per lungo tempo il nostro pianeta con milioni di vittime, una probabilità considerata al momento molto basse, circa una su 45 mila, anche se nessuno tra gli scienzati può esprimere certezze. Russel Schweickart, capo di un gruppo di ex astronauti della Nasa impegnati a tempo pieno nei programmi di monitoraggio degli oggetti cosmici e difesa dai rischi di collisione con la Terra ha annunciato:
«La settimana prossima ci sarà un incontro con il Comitato per gli usi pacifici dello Spazio delle Nazioni Unite, a cui presenteremo un rapporto aggiornato sugli asteroidi che costituiscono una minaccia potenziale per il nostro pianeta. Parleremo di Apophis, ma non solo. Abbiamo bisogno di mettere a punto dei piani per difenderci nel migliore dei modi dalle centinaia, se non migliaia, di piccoli corpi celesti le cui orbite si avvicinano pericolosamente al nostro pianeta. Per quanto basse, le probabilità di impatto con uno di questi corpi non sono nulle. In caso di collisione, tutti i Paesi del mondo, nessuno escluso, sono a rischio». Tra le ipotesi c'è un progetto sviluppato dallo scienzato Ed Lu, descritto in una articolo sulla rivista «Nature». Esso consiste nella realizzazione di grande astronave che verrà teleguidata fino ad avvicinare Apophis senza toccarlo, ma collegandosi ad esso con l’invisibile filo della forza gravitazionale. Quindi l’astronave azionerebbe esili ma efficaci getti propulsori che dovrebbero deviare l’asteroide lontana dalla Terra, posizionandola in sicurezza.
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18 febbraio 2007