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 Addio al «Signor G»
Giorgio Gaber è morto nella sua casa in provincia di Lucca. Era nato a Milano 63 anni fa. Il 24 gennaio prossimo uscirà "IO NON MI SENTO ITALIANO", l'ultimo lavoro del grande artista.
Così lo ricordano amici e colleghi.

Dario Fò :

«Un grande commediografo e un pessimista brutale ma mai opportunista anche se i politici non lo hanno mai amato perchè li graffiava, anzi randellava». «Il nostro incontro fu una canzone, molti anni fa: si intitolava 'Il mio amico Aldò, lui aveva fatto la musica io recitavo le parole. Molti ricordano l'uomo di teatro, il monologatore, il cantante ma Gaber è stato un grande commediografo e questo viene ricordato poco». «Di lui ricordo l'ironia, il senso del grottesco, a volte anche l'autolesionismo, il pessimismo brutale. Ma la sua non era una vena distruttiva fine a se stessa, era sempre onesto in quello che diceva. Non aveva rabbia e rancore verso le persone, semmai per la società e per la politica. E per questo i politici non lo amavano.

Gigi Proietti 

«Si parla sempre di qualità e con Gaber se ne va uno che era tutto qualità e quindi in questo momento la sua è una perdita ancor più dolorosa »: così Gigi Proietti commenta la scomparsa di Giorgio Gaber, un uomo capace di fare «anche scelte, non solo politiche, di gusto, stile e classe». Proietti, estimatore dell'artista milanese («tra Milano e Roma c'è sempre stata una grande distanza, gli artisti non scambiano molto le loro esperienze», lamenta l'attore), afferma di avere sempre avuto «grossissima stima per Gaber sia come performer, sia come musicista e persona capace di fare scelte faticose. Ha tutta la mia stima. Direi questo anche in altre circostanze»,  Per Proietti, la qualità era una caratteristica che «forse ha spinto Gaber, che è stato un grande personaggio anche in tv, di evitare le vetrine televisive. Il livello attuale scoraggia, si viene portati a non rischiare di fare tv. Lo show televisivo ormai da un po' di tempo è un'arma a doppio taglio».

Il presidente del Senato,Marcello Pera :

- Con la sua musica, la sua voce, la sua mimica, Giorgio Gaber ha accompagnato più generazioni di italiani e le ha educate allo spirito civile unito ad un senso di critica ironia. È stata una testimonianza alta di impegno e di passione»

 

Ornella Vanoni:

«La perdita di Giorgio è arrivata come una grande botta al cuore e un grande senso si vuoto, anche se sapevo che era malato da tempo»: con immensa tristezza Ornella Vanoni racconta i sentimenti provati alla notizia della morte del suo amico e collega Giorgio Gaber. «Ho molto pianto per Dalia e Ombretta, perché chi resta soffre molto. Giorgio era umanamente eccezionale, oltre ad essere il grande artista che sappiamo». Tanti i «momenti cari» vissuti dalla cantante, tanti anni fa, con Giorgio e Ombretta. Ne cita uno: «Una volta avevo organizzato una cenetta con loro e alcuni amici. Ho preparato tutto e aspettavo che venissero. Ma ho sbagliato giorno: alla fine è venuto solo Giorgio e abbiamo passato la sera a parlare».

Shel Shapiro

«Con la sua perdita siamo più poveri, certamente dal punto di vista artistico. Negli ultimi 25 anni è stato un grande del teatro e della musica. In queste occasioni si fa molta retorica, ma è veramente una grande perdita per la musica in generale.

Il sindaco di Milano,Gabriele Albertini

- Oggi Milano non perde solo Giorgio Gaber ma anche, assieme all'indimenticabile signor G, un pezzo della sua storia». Parla così il sindaco di Milano, Gabriele Albertini, che dell'artista era un grande estimatore. Albertini ha annunciato che rinvierà un periodo di vacanza proprio per partecipare ai funerali di Gaber: «Era al tempo stesso - ha detto - un uomo e un artista di eccezionali qualità. Chi lo conosceva, dal grande pubblico agli amici più intimi, ne apprezzava la capacità di capire in profondità l'animo umano e di raccontare la vita, le persone, la società con sensibilità, intelligenza e raffinata ironia». «Nei lunghi anni della sua carriera artistica - ha aggiunto il sindaco - ha saputo interpretare Milano, la città che amava, con grande originalità espressiva offrendone al suo pubblico un affresco acuto e vivace, poetico e leggero anche quando i temi dei suoi spettacoli erano la sofferenza, l'ingiustizia, i conflitti sociali-